La menopausa

 

Fenomeno fisiologico che compare tra i 46 e i 55 anni, è ancora oggi attesa con notevole apprensione. Al contrario la vita pùo essere ancora piacevole e i disagi che comporta possono essere affrontati positivamente.

 

Per menopausa si intende la scomparsa dei cicli mestruali che può essere graduale; i cicli possono diventare irregolari, più o meno frequenti, più o meno abbondanti e di durata variabili. Queste variazioni sono conseguenti alla modificata attività ipofisaria ed ovarica cui consegue una ridotta produzione di progesterone e di estrogeno. La carenza di questi ultimi modifica la funzione di vari organi e tessuti.

 

Alcuni fenomeni sono coincidenti con l’inizio della menopausa, altri sono più tardivi e a carattere progressivo.

 

Sintomi precoci:

 

  • fenomeni vasomotori, vampate di calore, sudorazione, palpitazioni cardiache, insonnia, formicolii agli arti;
  • sintomi psicoaffettivi, rapidi cambiamenti dell’umore, tendenza alla depressione, ansia, perdita del desiderio sessuale, alterazione della memoria e della concentrazione;
  • modificazioni dell’apparato genitale, assottigliamento della mucosa vaginale con secchezza e dolore durante i rapporti, bruciori vaginali;
  • disturbi urinari, aumentata frequenza della minzione, urgenza di urinare e a volte perdita incontrollata di urina ( con la tosse o con gli sforzi)
  • modificazione del peso consistente in aumento e accumulo del grasso alla vita , glutei, addome e cosce,
  • alterazione della cute: assottigliamento e perdita di elasticità; diradamento dei capelli, perdita di peli al pube, appiattimento della vulva;
  • osteoporosi: ossia perdita di sostanza ossea cui può far seguito fratture vertebrali e delle ossa lunghe;
  • fenomeni cardiovascolari: aumentato rischio di infarto e di ictus cerebrale.

 

 

COME AFFRONTARE LA MENOPAUSA?

Modificando lo stile di vita.

  • con una dieta appropriata,
  • con la sospensione del fumo e di alcool,
  • con un regolare esercizio fisico,
  • e ripristinando la quota estrogenica e il suo modulatore, ossia il progestinico, ricorrendo ai fitoestrogeni la cui formula mima per quanto possibile gli ormoni naturali.

 

Dove si trovano i fitoestrogeni ?

 

I fitoestrogeni si trovano sotto forma di isoflavoni in diversi cibi di origine vegetale: soia, germogli di soia, latte di soia, farina di soia e nei piselli, ceci, fagioli, frutti di bosco in minor quantità.

 

Come agiscono?

 

Quando i livelli di estrogeni endogeni sono alti, i fitoestrogeni riducono la risposta estrogenica in quanto occupano i recettori che altrimenti interagirebbero con i più potenti estrogeni endogeni.

 

Al contrario, quando i livelli di estrogeni sono bassi (MENOPAUSA), i fitoestrogeni occupano i recettori che altrimenti rimarebbero scoperti, ed inducono una debole risposta estrogenica.

 

I legumi, cereali, frutta e vegetali sono i precursori dei fitoestrogeni che vengono attivati nel nostro intestino grazie alla flora batterica intestinale. L’assorbimento dei fitoestrogeni varia da soggetto a soggetto, e nella stessa persona, secondo l’alimentazione o in presenza di malattie (stipsi o colite).

 

La soia, una leguminosa, contiene 2 isoflavoni (genisteina e daidzeina) definiti fitormoni o estrogeni vegetali in quanto la loro struttura è simile all’ estrogeno, ormone sessuale femminile. Questi presentano una potente azione antiossidante e da recenti studi risulta che hanno effetti protettivi dai tumori della mammella.

 

La soia , inoltre, grazie a fosfolipidi come la lecitina, che ha proprietà emulsionanti facilita il trasporto del colesterolo abbassandone il livello nel sangue prevenendo il rischio di arteriosclerosi e dell’infarto del miocardio. La lecitina ha inoltre un effetto ricostituente del sistema nervoso centrale in quanto fornisce la colina necessaria alla neurotrasmissione colinergica. Ed è, dunque, un ottimo preventivo contro la demenza senile rinforzando memoria e concentrazione.

 

Accertato che le donne asiatiche che si nutrono normalmente e quotidianamente di soia, non corrono rishi di osteoporosi( la soia ha dieci volte più calcio, il 50% in più di fosforo e molto più ferro della carne) né di malesseri legati alla menopausa( vampate, insonnia etc), suggerirei alcuni consigli: ADOPERARE LA SOIA IN CUCINA. Tenendo presente che i semi di soia vanno cotti a lungo; che bisogna leggere attentamente le etichette perché la soia( soia gialla o comune,soia rossa o azuki, soia verde o mung e soia nera) è il vegetale maggiormente soggetto a manipolazioni genetiche; che il latte di soia è particolarmente adatto per i bambini intolleranti al latte vaccino; che il tofù, ricco di calcio e proteine( ottenuto dopo aver rappreso il latte di soia) dal sapore insipido e delicato accompagna spezie e erbe; che le salse di soia vengono usate per insaporire pesce, verdura e riso.

 

INTEGRARE LA DIETA CON ISOFLAVONI DI SOIA.
In due somministrazione giornaliera sotto forma di capsule o di buste.