Nei paesi occidentali l’aterosclerosi è la principale causa di morte. E’ una malattia insidiosa e progressiva dovuta al deposito di colesterolo sulla parete dei vasi sanguigni dove si accumula all’interno di lesioni chiamate “placche” che possono ridurre il flusso del sangue. Quando l’apporto di sangue al muscolo cardiaco declina sotto una certa soglia può insorgere dolore toracico o angina. Ciò vuol dire che il cuore non riceve abbastanza ossigeno per esercitare la sua funzione di pompa. Si può anche verificare la rottura improvvisa della placca, lo sviluppo di un trombo sulla sua superficie e l’occlusione completa del vaso che può esitare nell’infarto o nella morte improvvisa. Altri bersagli sono il cervello (ictus), il rene e la circolazione periferica.
E’ riconosciuta una molteplicità di fattori che contribuiscono ad aumentare il rischio di sviluppare la malattia (ipertensione, diabete mellito, obesità, sedentarietà, fumo di sigaretta, livelli di colesterolo). Il colesterolo è quindi solo uno dei fattori di rischio.
Cosa si intende per “profilo lipidico”?
Quello che correntemente viene definito “profilo lipidico” comprende la misura del colesterolo totale, del colesterolo HDL (high density lipoprotein) o colesterolo “buono”, del colesterolo LDL (low density lipoprotein) o colesterolo “cattivo” e dei trigliceridi (grassi circolanti).
LDL e trigliceridi guidano lo sviluppo e la progressione della malattia aterosclerotica per cui a valori bassi si accompagna una riduzione del rischio. Al contrario, il rischio di malattia aterosclerotica è inversamente proporzionale al livello di HDL, vale a dire che più alto è il valore più basso è il rischio.
Come esercita il colesterolo HDL i suoi effetti benefici?
Agisce essenzialmente come una sorta di “spazzino” in quello che viene definito “trasporto inverso del colesterolo”: l’HDL si carica dell’eccesso di colesterolo depositato sulla parete dei vasi sanguigni e lo scarica al fegato perché poi venga eliminato attraverso il tratto gastro-enterico. Tanto più alto sarà il livello di HDL tanto maggiore sarà quindi la capacità di rimozione del colesterolo dalla parete vascolare, migliore il flusso del sangue e minori i rischi di ostruzione. Inoltre riduce il danno vascolare esercitando una funzione antiossidante e antiinfiammatoria.
Anche nei pazienti con livelli ottimali di colesterolo LDL (< 100 mg/dl) il rischio di sviluppare aterosclerosi aumenta al ridursi dei livelli di HDL. Quindi, se l’HDL è basso, si è a rischio aumentato di infarto o ictus anche con livelli ben controllati di colesterolo totale o di colesterolo LDL. E’ stato calcolato che il rischio di sviluppare malattia aterosclerotica declina del 2-3% per ogni mg/dl di aumento dell’HDL.
Quando il valore del colesterolo HDL è definito basso?
Quando è inferiore a 40 mg/dl nei maschi e a 50 mg/dl nelle femmine.
Quali provvedimenti si possono prendere per incrementare la concentrazione del colesterolo HDL?
Innanzitutto modificare lo stile di vita. Obesità, fumo di sigaretta e sedentarietà riducono i livelli ematici di HDL. Al contrario, perdita di peso, cessazione del fumo ed esercizio fisico promuovono l’aumento dei livelli di HDL. La cessazione del fumo può portare ad un aumento del 15-20% della concentrazione di HDL. Aumento del consumo di pesce e riduzione dei carboidrati della dieta sono entrambi associati con più alti livelli di HDL. Anche la cosiddetta “dieta mediterranea” è associata con aumento dell’HDL. L’alcool può incrementare in maniera significativa i livelli di HDL ma questo beneficio è controbilanciato dai suoi noti effetti nocivi. In linea di massima, il consumo di alcool non dovrebbe superare 1-2 bicchieri di vino rosso a pasto.
Se le modifiche allo stile di vita non sono sufficienti bisogna associare il trattamento farmacologico. L’eredità gioca infatti un ruolo importante nella regolazione dei livelli del colesterolo HDL e mutazioni di uno o più geni possono tradursi in valori molto alti di HDL per alcuni soggetti e molto bassi per altri, insensibili alle modifiche della dieta e dello stile di vita. I farmaci a disposizione del medico sono molti: statine, fibrati, niacina, olio di pesce arricchito con acidi grassi omega-3. Attenzione all’assunzione di vitamine antiossidanti (C, E) e di supplementi di betacarotene in contemporanea con statine e niacina perché ne compromettono l’azione.